Sappiamo tutti che fare periodicamente un backup dei propri dati è cosa importantissima, è pertanto indispensabile essere coscienti del valore aggiunto che ogni giorno arricchisce il disco rigido del nostro PC, grazie ai nuovi files che creiamo. Allora, organizziamoci e proviamo ad utilizzare un sistema da inserire all’interno della nostra rete! Vi lascio alla lettura di questo utilissimo articolo scritto dal collega nonché amico Maurizio Magri.
Fatta la breve premessa, dobbiamo chiarire il significato di NAS!
Il NAS (Network Attacched Storage), in generale è un server dotato di un proprio sistema operativo preinstallato, una scheda di rete per il collegamento alla LAN (Local Area Network) ed uno o più dischi rigidi per il backup/storage dei dati. Al NAS si accede attraverso l’interfaccia grafica di un browser, digitandone l’indirizzo IP. La macchina che funge da NAS può essere connessa in qualsiasi punto della rete, non necessariamente a monte (come un vero e proprio server amministrativo), in quanto gerarchicamente allo stesso livello di tutti gli altri PC presenti. Affinchè il sistema funzioni a dovere è ovviamente a indispensabile l’uso del protocollo TCP/IP.
Visto che i NAS in commercio, solitamente hanno un costo non indifferente, se possediamo un vecchio PC, possiamo realizzare un sistemino gratuitamente. La spesa da affrontare, riguarda esclusivamente uno o più dischi rigidi. Il sistema operativo lo si può scaricare dalla rete (gratuitamente) accedendo al seguente link: http://freenas.org.
Attenzione a scaricare la versione che desideriamo:
- “LiveCD”, ISO da masterizzare preventivamente su CDROM, crea un disco RAM per avviare FreeNAS (un solo accesso in lettura durante lo startup), utilizzando successivamente un floppy formattato in MS DOS oppure una chiavetta USB per il salvataggio del file di configurazione;
- “Embedded“, da masterizzare su CD o da memorizzare su chiavetta USB, utilizza un disco RAM (come per il LiveCD), permette l’installazione sul disco rigido del nostro PC, dove verrà memorizzata la configurazione;
- “Immagine VMware” pronta per essere utilizzata con VMware Player.
Ora masterizziamo l’immagine “Embedded”, (io ho usato questa per le prove) ed inseriamo successivamente il nostro CD nel vecchio PC che intendiamo utilizzare. Comparirà la console d’installazione, noi dobbiamo scegliere il punto 9) e premere “invio”:
Proseguendo, alla successiva finestra selezioneremo 2) Install “embedded” OS on HDD/flash/USB + data partition e selezioneremo “OK”. La finestra successiva ricorderà che verranno create 2 partizioni, una per l’OS e l’altra per i dati, che verrà usato il disco RAM per limitare l’accesso al nostro NAS e che tutti i dati presenti sul disco rigido verranno cancellati… proseguiamo con “OK”. Dopo aver visualizzato il disco nel quale verrà installato il sistema operativo, segue la vera e propria installazione e termina con il messaggio:
FreeNAS has been installed on ad0S1, you can remove the CD and reboot the PC.
A questo punto, togliamo il CD e riavviamo il PC.
Noteremo che la console della figura sopra è cambiata, i punti disponibili ora sono 8. Il nostro NAS ha un indirizzo IP di default che è 192.168.1.250, se vogliamo cambiarlo (dovrà essere coerente con gli IP della nostra rete per essere accessibile), dobbiamo selezionare il punto 2) e inserire i dati richiesti. Ad operazione terminata, selezioneremo il punto 7) per il reboot. Se abbiamo eseguito tutto correttamente, dovremmo vedere appena sopra alla console, il messaggio che ci conferma sia l’indirizzo IP scelto da noi, che la possibilità d’accesso al NAS attraverso l’URL: http://indirizzoIP_scelto_da_noi.
Ora, mettiamoci su una macchina qualsiasi della nostra rete che non sia il server NAS, apriamo il browser e digitiamo l’IP del nostro server NAS, ci viene richiesto di autenticarci, dobbiamo inserire i dati di default, modificabili in seguito:
Utente: admin
Password: freenas
Finalmente vedremo l’interfaccia del NAS (quella in figura è la mia dopo la configurazione), ma prima di provare l’ultima emozione, possiamo innanzitutto cambiare la lingua, lo username e la password andando in Sistema-Generale, e poi dobbiamo necessariamente:
- Aggiungere il disco o i dischi nella sezione Dischi-Gestione, indicando il tipo di formattazione in uso;
- Formattare i dischi nella sezione Dischi-Formatta;
- Montare i dischi andando in Dischi-Punto di Mount;
- Andare nella sezione Servizi e lì configurare le condivisioni volute;
- Selezionare Accesso-Utenti ed impostare le autorizzazioni.
Un ultimo consiglio… fate un giro completo delle voci di menu e date un’occhiata alla sezione “aiuto”.
Autore: Maurizio Magri è docente di sistemi informatici e tecnologie hardware & software presso l’agenzia formativa territoriale IAL CISL Piemonte Formazione e Orientamento. Profondo conoscitore dei sistemi Desktop Windows, si è recentemente avvicinato al mondo dell’open-source e delle tematiche legate alla virtualizzazione.
27 risposte a Realizzare gratuitamente un NAS casalingo con un vecchio PC
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Diciamolo, io non sono proprio la persona che puo’ fare un lavoro del genere, anche se mi piace l’argomento!! Devo dire che trovo questo articolo scritto molto bene, in modo chiaro e semplice spiega una procedura di interesse comune… così non avremo più il terrore di perdere lavori importanti!!!
Complimenti Maurizio!
Ringrazio Monica F. per il commento al mio articolo, rendendomi disponibile per eventuali approfondimenti.
Maurizio M.
Maurizio, complimenti per i dettagli e le risorse consigliate in questo articolo.
Non sono un esperto sistemista, e non avevo mai considerato il fatto di poter creare un server dedicato solo all’achiviazione creato e gestito da me a costo zero.
Chiunque credo lavori con il pc da più di qualche anno, avrà a disposizione un vecchio pc su cui provare e testare questo tipo di server dedicato.
Inserirò questo articolo tra i miei preferiti, e lo consiglierò anche nelle news giornaliere del mio blog (nella colonna di sinistra della home page).
Direi che potresti creare una rubrica a cadenza fissa, in cui parlare in termini tecnici ma capibili da chiunque (quindi anche da me 😉 ), su risorse utili che senz’altro avrai a tonnellate vista la tua esperienza di sistemista.
Grazie per le dritte e buon lavoro a te e Nicola.
Ciao Mirko, è un piacere avere una tua visita sul nostro sito!
Il suggerimento che ci hai fornito, ovvero di creare una rubrica a scadenza fissa, dedicata alle risorse tecniche utili ma spiegata “in termini comprensibili”, è un’ottima idea: ne parlerò con l’amico Maurizio, persona disponibile e molto competente.
Grazie ancora, e a presto! 🙂
Grazie Mirko per il tuo commento al mio articolo, lo apprezzo particolarmente perchè espresso da un appassionato del settore. Ti ringrazio anche per averlo inserito nel tuo blog, per il quale ti faccio i miei complimenti.
Il progetto della rubrica periodica è una buona idea, penso che valga la pena provare, impegni permettendo.
Un cordiale saluto.
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Gran bell’articolo Maurizio & Nicola 🙂
Lo segnalo immediatamente al mio collega programmatore visto che sono una ciofeca nel tecnico; fino ad ora conoscevo dei NAS meno simpatici 😀 !
Grazie!
Ciao Micky, piacere di averti fra i nostri lettori 🙂
Grazie per i complimenti… in effetti questo FreeNAS sembra davvero facile da installare, e quindi può dare la possibilità di costruirsi un apparato realmente utile con il minimo sforzo… W l’open source 🙂
Grazie Micky per aver lasciato un commento, è molto importante per chi scrive conoscere il parere di chi legge, la chiarezza non è sempre scontata sopratutto per gli articoli tecnici. Se avrai bisogno di altre info, sono disponibile.
Saluti cordiali.
L’articolo è molto bello, e di sicuro il prodotto viene utilizzato da qualche produttore di NAS.
L’unico ostacolo che vedo è il reperimento del materiale aggiuntivo necessario.
Mi spiego meglio: un NAS prevede l’uso di 2 o + dischi uguali configurati in RAID (tipicamente 1 o 5 o 10) per fare ciò prima di tutto serve una MB che lo gestisca od una sk aggiuntiva per farlo la quale comunque sarebbe meno performante nel trasferimento dati.
Altro grosso problema sta proprio nei dischi, già un PC di 3/4 anni fa porrebbe il problema di essere o SATA 1 o PATA, ormai tipologia di dischi difficilmente reperibili se non nel formato per portatili che non è tanto nella dimensione (1,8 o 2,5 inc.) ma nella velocità di rotazione limitata a 5.400 o 4.200 RPM che farebbero decadere le prestazioni del sistema già rallentato dal RAID.
Poi si dovrebbe di certo pensare ad un adeguamento eventuale della rete a 1.000, dato che se si inizia ad avere un apparecchio simile il traffico in rete aumenta in dismisura.
Insomma non che la procedura descritta non sia valida, ma magari economicamente, se l’HW è obsoleto, non conveniente visto il recente calo di prezzo di prodotti specifici.
Comunque complimenti per l’articolo.
Ciao
Sèvero
Ciao Sèvero,
anzitutto grazie per aver contribuito alla discussione. E’ anche (anzi, soprattutto) grazie alle nuove argomentazioni, suggerimenti e annotazioni che ogni utente ha da mettere sul tavolo, che l’informatica cosiddetta “open source” cresce ogni giorno.
Detto questo, le tue annotazioni sono corrette.
Occorre però fare una importante precisazione, che riguarda la filosofia stessa dell’articolo così come è stato scritto.
Dunque, secondo me – e aspetto comunque anche il parere di Maurizio – ci sono due situazioni:
a) un’azienda richiede un server NAS a prestazioni elevate e “fault tolerant”: allora occorre prevedere l’acquisto di un apparato che abbia dischi in Raid, alimentatori adeguati e in generale un hardware predisposto ad un funzionamento “always on”, porte GigaBit sulla Rete, ecc. Niente da eccepire, occorre valutare gli investimenti.
b) il secondo caso è quello che secondo me fa entrare in gioco il FreeNAS e il PC casalingo: a tutti sarà capitato di possedere un PC vecchio di 3-4 anni, che ormai vale 50 Euro se cerchi di venderlo, e allo stesso tempo ti spiace darlo via perchè funziona a tutti gli effetti, solo che PhotoShop non si apre più e quindi non è più “usabile” come desktop di produzione. Ecco che a questo punto interviene il FreeNAS: con una spesa modica di 30 Euro mi procuro (se serve) un disco HD (e si trovano, con un po’ di pazienza), gli monto il FreeNAS e trasformo il PC che non serviva più a nulla, in una unità backup/storage per utenza casalinga o piccolo ufficio, dove con uno script di backup che copia tutte le notti i file da un disco all’altri, simulo l’uso del Raid e mi proteggo in modo comunque minimo i dati.
Ecco, secondo me, lo scopo dell’articolo era proprio quello: realizzare un Server NAS per utilizzarlo non in modo “fault tolerant” ma per avere comunque un apparato utile, di cui la maggior parte degli utenti è sprovvista, e in ogni caso ciò viene ottenuto senza dover acquistare nuove macchine.
Sentiamo comunque cosa ne pensa Maurizio, l’autore dell’articolo. Grazie e a presto, Nicola 🙂
Grazie Severo per l’intervento. In effetti le osservazioni evidenziate sono fondate, ma teniamo conto che il sistemino indicato nell’articolo è rivolto agli appassionati che, avendo a disposizione un pc datato e uno o più dischi rigidi aggiuntivi, vogliono gestire una quantità di dati “casalinga”, in questo caso ovviamente si parla di modeste dimensioni. Io per esempio, possiedo due desktop ed un portatile, per il NAS utilizzo un vecchio Penthium III che gira a 650 Mhz, 256 MB di RAM E 3 HD con una capacità complessiva di 100 GB (per me sono più che sufficienti).
L’OS del FreeNAS occupa solamente 60 MB e offre diversi servizi interessanti compresa la protezione con password.
In ogni caso credo che l’esperienza di realizzare un sistemino gratuito con una spesa irrisoria, permetta a chiunque una migliore comprensione della gestione/protezione dati automatizzata. Da qui il passo è breve… per esigenze maggiori, con la giusta consapevolezza… basta aprire il portafoglio.
Un cordiale saluto.
Nulla da ridire, allora anche mantenendo il sistema originale come sistema operativo è possibile con pochi click creare un disco di rete; oppure acquistare dei box che prevedono sia la connessione di rete Wire che WireLess a costi di poco superiori al costo dell’HD.
Oltretutto per quanto riguarda gli HD sono senza dubbio una delle parti con maggiore usura specialmente se si inizia ad utilizzarli pesantemente come dischi condivisi.
Altra piccola considerazione, ormai anche a livello casalingo si iniziano ad utilizzare file molto grossi (musica, video, …) che magari uno inizia a vederseli sul televisore che è corredato di accesso di rete.
Insomma come esercizio nulla da dire ma penso che l’obsolesceza dell’HW si scontri con le reali esigenze.
Ciao
Sèvero
Ciao a tutti.
Ringrazio per l’articolo e l’esperienza messa da tutti per chi come me è sempre stato un autodidatta.
Ho letto nell’ultimo post di Sèvero “Nulla da ridire, allora anche mantenendo il sistema originale come sistema operativo è possibile con pochi click creare un disco di rete”, da quello che ho letto e capito nella macchina dove installi il NAS ci può essere solo quello, dimmi se ho capito male.
In alternativa io vorrei chiedere se è possibile fare un altro tipo di cosa. Io come tanti ho un PC (non troppo vecchio) che utilizzo sempre in rete con diversi HD, ora io dall’altro PC (della mia rete casalinga) riesco benissimo a trasferire, leggere e modificare i file presenti nel PC in oggetto, utilizzando programmi come Vncviewer, Total Commander e l’applicazione delle unità di rete. Ora però avere la possibilità di utilizzare la tecnologia NAS mi interessa molto (tanto che ne volevo comprerne uno) ed ecco che ho trovato questo articolo. Detto questo veniamo alla domanda, per ovvi motivi io vorrei mantenere il S.O. originale ma installare anche il NAS e avevo pensato di utilizzare l’applicazione di una macchina virtuale “SUN” (di cui ho potuto apprezzare l’utilità). Ora vorrei sapere, prima di iniziare i lavori se l’idea può essere valida.
Grazie a tutti per una risposta.
Ciao, ho la necessità di un NAS, ma il pc su cui installare FreeNAS deve avere caratteristiche precise o anche un pc non vecchissimo va bene?? Io ho provato su di un pc con mainboard asrock k7nfe – raid processore amd athlon con un disco pata da 300gb samsung ma non sono riuscito a fare nulla…
@ Nicola e Maurizio
Ottime anche le vostre argomentazioni, ma se veramente parlo di risparmio allora devo considerare anche i consumi elettrici.
Un NAS fatto con un PC datato vuol dire avere sempre collegato alla rete un alimentatore di almeno 250/300 Watt con un PC che di certo del risparmio energetico non è un campione.
Invece con poche centinaio di euro posso mettermi su un NAS da 500GB teorici che in raid 1 mi diventano 250 che consuma solo 17 Watt (prodotto di esempio Buffalo Technology).
@GIOdeMaggio
Diciamo che applicazioni come il SW in oggetto preferiscono essere da sole visto il continuo accesso ai dischi.
Rischieresti di rallentare il tutto in maniera incredibile.
L’utilizzo di macchine virtuali sta vivendo una seconda giovinezza nel senso che a livello HOST si usano da almeno 30 anni, ed ora con le capacità dei recenti processori e l’abbassamento dei costi HW stanno avendo un larga diffusione anche a livello piccoli serve e PC.
Tutto dipende dall’insieme insomma un SW come il NAS richiede continui accessi ai dischi come anche le macchine virtuali; personalmente penso che un applicativo come FreeNas sia meglio su una macchina dedicate.
@Steve
Che la macchina supporti il RAID è una cosa, ma per fare un NAS ti servono almeno 2 dischi uguali e non 1 solo.
Ciao
Sèvero
Ciao a tutti, prima di tutto voglio dire che ho recuperato un vecchio pc (300 gb di hd pata, un processore amd da 1 Ghz e 256 mb di ram) sul quale ho intenzione di installare FreeNAS, quindi il mio post precedente non ha più valore. Utilizzando l’ultima versione (FreeNAS-amd64-LiveCD-0.69.4276) che ho masterizzato partendo dall’iso che ho scaricato, ho provato ad installare il tutto sul pc di cui sopra, il quale si avvia da cd ed arrivo ad un menù di sole 6 e non 7 righe, ed a parte la 6 che mi riavvia il pc nessun’altra funziona dato che dopo un attimo mi appare la scritta BTX healted, ed a quel punto non mi resta che riavviare…..
Se devo avere per forza due dischi uguali basta uno partizionato o devo per forza acquistarne 2??? E l’economicità del sistema dove va a finire?
@Steve
Servono come minimo 2 dischi fisici altrimenti perderesti in sicurezza e prestazioni.
Utilizzare 2 dischi si va in RAID 1 o Mirroring: in pratica scrivi la stessa informazione contemporaneamente su entrambi i dischi così se per caso uno si danneggia non perdi nessun dato e come logica rallenti le prestazioni per avere sicurezza.
Se mi dividi un disco in 2 logici e questo si danneggia perdi tutti i dati anche se scritti 2 volte, oltretutto dimezzeresti la capacità di trasferimento dei dati visto che useresti un contemporanea lo stesso canale.
Sul fatto economico già avevo fatto le mie rimostranze, ciò non toglie che la procedura sia ottima.
Ciao
Sèvero
Ciao, e grazie dell’offerta, se non risolvo velocemente credo che ne approfitterò…
Allora visto il week end di maltempo ci ho riprovato e direi di essere a buon punto: ho installato l’ultima versione su di un pc con 1ghz di processore e 256 mb di ram, due hd, uno da 20gb su cui gira il so ed uno da 300 per l’archiviazione, è stato nominato e montato dagli altri pc accedo all’interfaccia web di freenas, il disco da 300 è always on, on line ed il file system è UFS, dalla scheda disks/mount point/managment lo status del disco è ok.
La domanda: devo attivare tutti i servizi o demoni per funzionare o solo (nel mio caso, avendo necessità soltanto di archiviare musica, film foto ecc.) CIFS-samba?
Perchè non c’è freenas nelle risorse di rete???
Grazie anticipatamente a tutti.
@Steve
ti rispondo io anticipando Maurizio: ti ringrazio per la fiducia accordataci, ma penso che una questione così approfondita come quella che chiedi, possa essere risolta in modo ottimale attraverso il forum di supporto di FreeNas stesso:
http://www.freenas.org/.
Quello che chiedi richiederebbe, almeno credo, di essere davanti alla macchina, oppure una conoscenza veramente profonda del software FreeNAS, per cui penso tu possa rivolgerti direttamente a loro: essendo una comunità open-source saranno ben lieti di aiutarti, immagino.
Hope this helps 🙂
@Steve
Mi scuso per il ritardo e rispondo a Steve.
Per la condivisione in rete devi attivare il relativo servizio dalla pagina Services/CIFS, inserisci la spunta nella casellina “enable”, lasciando in un primo tempo i valori di default in tutti gli altri campi, (potrai modificare tutte le opzioni in seguito). Salva sempre ogni modifica.
Esegui successivamente un test attraverso un PC della rete locale collegata a FreeNAS (se hai Windows XP Pro), seleziona Start e quindi Esegui. Inserisci “\\” (2 backslash) seguiti dall’indirizzo IP del tuo server FreeNAS (es. \\192.168.X.X).
Clicka su OK. Apparirà la Condivisione montata con lo Share name che le hai assegnato durante il procedimento di montaggio.
Questa Condivisione è disponibile in rete in modalità lettura e scrittura. Verifica poi la corretta operatività della Condivisione provando a copiare qualcosa nella condivisione di FreeNAS.
Attenzione: se il tuo “Gruppo di lavoro” è diverso da WORKGROUP, dovrai indicarlo anche in FreeNAS.
Per ogni necessità puoi consultare il link:
http://doc.freenas.org/
Cordiali saluti.
Ero scettico sull’utilità di Freenas, cioè avevo calcolato, come qualcuno qui, i punti a sfavore, rispetto ad un Nas commerciale, consumi, pseudo lentezza, obsolescenza precoce, ecc ecc. Ma mi son detto perchè non provare, e invece, con mio stupore: un software stupendo, al di sopra dei nas commerciali, e in continuo sviluppo, se un limite c’è è nell’hardware che lo fa girare. Ma è customizzabile in tutto, basta vedere i servizi che offre, praticamente tutti, esp upnp per realizzare un media center, per xbox 360 o play, altri servizi per iTunes, Torrent, ecc ecc. Se si è bravi si possono realizzare nas “perfetti” per le nostre esigenze, dall’utilizzo di piattaforme Atom o Via per risparmiare corrente, all’installazione di harddisk serie green sempre a risparmio, all’espandibilità grazie a schede aggiuntive, il supporto a tutti i tipi di nas.
Ciao Maurizio, devo dire che l’articolo e ben fatto e ti faccio i miei complimenti, detto questo volevo chiederti un piccolo aiuto, sempre che tu abbia tempo…
Riesumando il mio vecchio PC ho provato a virtualizzare FreeNas con VMWare Workstation 6.5, installazione andata a buon fine. Il problema sorge nel far comunicare i due PC. Mi spigo meglio: innanzi tutto il mio provider è Fastweb e già quì subentrano problemi con l’IP… in sintesi non riesco ad accedere alla Web Gui dal secondo PC nonostante abbia impostato il NAS con autoconfigurazione DHCP e IPV6… sbaglio qualche passaggio? puoi aiutarmi?
Ciao Fabry, grazie per i complimenti. Premesso che ho eseguito l’installazione di FreeNAS direttamente su un vecchio pc, nel tuo caso, considerato che lo hai installato attraverso VMWare, è possibile che la causa della tua anomalia dipenda proprio dalla virtualizzazione ovvero non venga virtualizzata correttamente la scheda di rete. In ogni caso, per la corretta configurazione di FreeNAS, ti consiglio di leggere attentemente la guida andando al link:
http://doc.freenas.org/
Cordiali saluti.
Ciao a tutti,
complimenti per l’articolo, ho appena acquistato un vecchio pc (25€), si tratta di un amd a 1,2ghz e 320mb di ram e Ubuntu preinstallato. Mi piacerebbe installare FreeNAS.
Il problema maggiore è che vorrei installare due dischi da 1TB e configurarli per un Raid 1. Cercando in rete sono giunto a una conclusione, per il raid o compro una scheda oppure lo configuro via software. Il problema è che se dedico la macchina a FreeNAS non posso installare un SO che gestisca il RAID, quindi l’opzione migliore sarebbe l’acquisto di un controller raid… o potete consigliarmi un’altra soluzione?
Un’altro problema, è che i controller raid moderni si montano su porte pci express… che non erano ancora state inventate all’epoca… potete consigliarmi un buon controller raid per dischi sata che si monti su porte pci? magari spendendo non più di 100€… sempre che non sia una utopia…
Grazie anticipatamente, Paolo